I CLOWNS

Dopo un lungo periodo di inattività dovuto al COVID, IL CIRCO poteva riaprire i battenti e tutto poteva ricominciare.

Tutti erano in fermento e chiesti i permessi, travato la Location, contattati i vari artisti, preparati i vari stand per gli animali si aspettava l’arrivo dei clown che provenivano da una città lontana.

Un carrozzone di diversi metri ben curato ed ultramoderno si era appena fermato nel piazzale di una piccola cittadina veneta.

Spento il motore, scese dal posto di guida un uomo di mezza età che si diresse verso una tenda allestita per l’accoglimento dei circensi che avrebbero partecipato al nuovo spettacolo organizzato in quel paese.

L’uomo avvicinatosi al bancone chiese:

“Salve sono Frederic e faccio parte della famiglia di Clown “IL SOLE” volevo accreditarmi prima di far scendere la mia famiglia”

L’incaricato all’organizzazione rispose:

“Benvenuto Frederic ti attendevamo, parcheggia pure il tuo Camper poi ti aspettano per le prove. Tieni i Pass per te e la tua famiglia”

Frederic ringrazia e si dirige nuovamente verso il camper dove Matilde l’aspetta alla finestra.

L’uomo avvicinandosi a Matilde gli disse:

“Tutto ok Tilde sposta il carrozzone nella zona A4 che è la nostra assegnazione”

A quelle parole la donna parcheggiò il camper e scese con i suoi figli per dirigersi all’interno del tendone del Circo.

Tilde e Frederic avevano quattro figli due ragazze, gemelle, di diciassette anni e due maschi uno, di diciannove anni l’altro di venti.

Genitori e figli erano tutti Clown ed erano molto conosciuti anche per aver partecipato ad alcuni programmi televisivi ed avere un canale su YouTube.

La mattinata sembrava iniziare con il piede giusto e le prove avrebbero confermato il loro intervento alla serata dove era previsto un vasto pubblico.

Tutti agghindati con parrucche, vestiti sgargianti con righe, fiori, quadretti, papillon erano proprio un bel vedere ed infondevano tanta allegria.

Una scena della serata, era data dalle ragazze che durante lo spettacolo scappavano da casa per andare al ballo, nonostante il diniego dei genitori, ma Indossati cappelli con fiori ed uccelli al loro rientro, non riuscendo a nascondere quelle piume erano rincorse da madre e padre muniti di mattarello. Erano veramente fantastiche e divertentissime!

I ragazzi facevano diversi scheck comici uscendo da valigie ed improvvisando diverse situazioni comiche.

Tutto lo staff che aveva partecipato alle prove era davvero entusiasta della “FAMIGLIA SOLE” e tutto faceva prevedere una serata spettacolare.

Ridere per i clown “IL SOLE” era un toccasana per molte famiglie sia per adulti che bambini e grazie al loro apporto potevano regalare felicità anche solo per pochi istanti.

Giunse l’ora dell’apertura e molta gente si accalcava al botteghino per comperare i biglietti.

Il circo in un “battibaleno” si riempì e dopo le presentazioni iniziò lo spettacolo.

Vi furono diversi numeri: Pattinaggio, cavalli, trampolieri, ginnasti…ma un malaugurato incidente dovuto a corto circuito fece attizzare un piccolo incendio.

Panico fra la gente e tanto, tanto fumo invase la struttura.

Si dovette far sgombrare le persone dal circo e alcuni piccoli bambini furono portati all’ospedale per accertamenti accompagnati anche da alcuni componenti della Famiglia di clown.

Nel Reparto Pediatrico i ragazzi clown si resero conto di quanta sofferenza quei piccoli ricoverati dovevano sopportare.

Grazie all’amore di medici ed infermiere e di un pool di volontari che distraevano i ragazzini dai loro malanni, i bambini potevano usufruire di qualche attimo di felicità.

CLOWN in CORSIA

Fortunatamente i bambini ricoverati per l’incendio furono dimessi l’indomani ma i ragazzi della Famiglia “IL SOLE”, si ripromisero di ritagliarsi del tempo da dedicare ai bambini malati intrattenendoli con scherzi e giochi.

I quattro ragazzi si iscrissero alle associazioni di VOLONTARI Clown e frequentarono un corso di formazione base per volontari clown di corsia negli ospedali; così facendo anche quando cambiavano città potevano ritagliarsi delle ore per far sorridere tanti piccoli malati.

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