Il Giovane Pescatore

È da poco passata l’alba e al porto di Sciacca c’è un grande fermento. Lentamente stanno abbordando dei Pescherecci che si erano spinti in mare aperto a notte fonda dopo essersi accertati delle previsioni meteo e le condizioni del mare.

Erano partiti verso le due di notte e dopo aver raggiunto la meta, avevano calato le reti.

Dopo qualche ora, ritirate le reti e diviso il pesce fu messo nelle varie cassette con il ghiaccio.

Accompagnati dallo stormo di gabbiani, dopo aver spento i motori borbottanti e allacciate le cime alla banchina, i pescatori muniti di stivaloni e guanti si affrettano a scaricare le cassette di pesce pescato, che rappresenta per tante famiglie un prezioso bottino per tante ore di lavoro.

Quotidianamente a ridosso del porto di Sciacca si svolge “Il MERCATO DEL PESCE” da considerarsi uno dei più grandi mercati ittici della Sicilia.

CARMELO un simpatico ragazzo di quattordici anni, capelli nerissimi occhi cerulei, carnagione ambrata, una bella corporatura è sicuramente il protagonista principale della nostra storia.

Terminata la scuola dell’obbligo senza “batter ciglio” anche se il mare e i pesci erano di gran lunga preferibili ai banchi scolastici, si adeguò ad aiutare la famiglia ed il padre nella pesca e nel tempo la passione per il Mare e per la pesca aveva preso il sopravvento nel suo cuore.

La famiglia di Carmelo era numerosa e non sempre si trovava in “buone acque” per diversi motivi che potevano dipendere da fattori atmosferici, penuria di pesce, troppe persone da sfamare…

Carmelo era un ragazzo fiero, forse cresciuto in fretta ma al contempo sereno e sempre allegro.

La sua allegria era palpabile, sempre pronto a scherzare con i compagni e a raccontare l’ultima barzelletta ed è così che quella mattina si rivolge al padre e gli dice:

“Cosa fa una SARDINA dopo la doccia?”

Il padre incredulo non risponde ed il ragazzo con aria scanzonata risponde:

“SI ACCIUGA!”

Il padre dopo una sana risatina lo incita a darsi da fare perché dice:

“IL SOLE MANGIA LE ORE”.

Carmelo ligio ai suoi obblighi, si dirige verso alcune rimesse e salito sulla sua APE e caricato il suo fido amico FUFFI che l’aspettava si dirige “a tutta birra” al peschereccio del padre.

FUFFI

La sua APE si differenzia da tutte le altre. Carmelo infatti l’aveva dipinta e il risultato finale era davvero strabiliante.

Carmine, il padre, parlottava con alcuni “RIATTIERI” null’altro che mercanti locali del pesce che si occupavano di ristoranti e pescherie.

Dopo una frenata fragorosa, Carmine caricate le casse del pescato, nella parte posteriore dell’APE era pronto a vendere i frutti del Mar Mediterraneo fiero di essere in una cornice affascinante come quella di SCIACCA.

La vendita del pesce, Carmelo ormai lo sapeva, avviene prevalentemente nel molo, dove i ristoratori si muovevano tra richiami gridati e si accalcavano per giudicarsi quelle cassette di pesce freschissimo.

Terminata la vendita del pesce FUFFI si strusciava sulle gambe di Carmelo e dopo aver mangiato si accoccolava vicino al suo padroncino che con grande maestria aggiustava le reti.

Il pomeriggio verso sera, forse era per Carmelo un momento magico.

Diversi amici si sedevano accanto a lui e gustandosi delle granite, gli raccontavano diversi aneddoti e chiacchere accadute in Paese.

Il tempo era scandito anche da scherzi, barzellette e qualche progetto di piccola burla da organizzare per festeggiare il compleanno di qualche amico. Tutto ciò era condito da sane risate e colpi di spalla.

L’imbrunire si affacciava nel porto e Carmelo non lasciandosi scappare l’ultima parola e la freddura serale rivolto verso gli amici diceva:

“Ragazzi! Qual è il colmo per un Pesce?

 Parcheggiare a Spina!”

Voltandosi ridendo ed alzando le spalle ritornava a casa stanco ma felice di quella vita semplice ma ricca di amore, amicizia, rispetto del prossimo e di un sano e gratificante lavoro.

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