Fiaba: DARK Purosangue Inglese

Era settembre, periodo di Fiere e Sagre nei Paesi. La nuova Fiaba vi farà emozionare per le avventure di DarK.

Da qualche giorno nella periferia Londinese s’era installata una famiglia storica di giostrai per allestire un Parco Divertimenti.

Come ogni anno di questa stagione, veniva concesso un gran appezzamento di terreno per montare le varie attrazioni e giostre di ultima generazione.

Tradizione voleva, che nella fiera non mancasse mai la vecchissima giostra dei cavalli che si tramandava da generazione in generazione.

Questa giostra era un vero capolavoro dell’artigianato ed era stata eseguita tutta manualmente.

 

I cavalli poi, dipinti a mano erano davvero uno spettacolo ed i più piccini facevano il “diavolo a quattro” per salirci.

Era scesa la notte, le luci erano spente ed i giostrai riposavano nei loro Caravan.

Solo Dark alzò le palpebre e si destò.

Dark era un cavallino di legno della vecchia giostra e stanco di essere costretto a girare a “vuoto” aveva un solo grande desiderio diventare un cavallo vero.

Nel silenzio della notte un fruscio fece sobbalzare il cavallino di legno che aprendo gli occhi s’accorse di un folletto che gli era balzato davanti e dall’aspetto buffo.

“Esaudirò il tuo desiderio ed inizierai ad avere una vita davvero speciale seguimi”

A quelle parole, il cavallino fece un nitrito e disse:

“Son di legno e mi sostiene un palo forse non ti sei accorto?”

Il folletto allora scoppiò in una sonora risata salì in groppa al cavallino e parlò:

“Tu hai visto chi sono io? Sono un folletto e la magia è il mio potere quindi scendi dalla giostra e andiamo”

In un attimo, avvolto da una nuvola il piccolo destriero si trovò in mezzo ad un campo, ma non molto era cambiato, lui era sempre un cavalluccio di legno.

Ben piantato sul terreno con quel palo che non lo faceva cadere, si fece scendere una lacrima da un occhio ma prima che riuscisse a respingerla, l’amico folletto incrociò le braccia e declamò:

“VAI ORA SEI LIBERO VIVI UNA NUOVA VITA”

Si udì tuono ed un lampo avvolse Dark; l’incantesimo si stava realizzando e come un guscio d’uovo si schiude per far uscire il pulcino, così quel mini cavallo di legno si crepò e al suo interno dopo aver dato qualche “botta” all’involucro che ancora lo costringeva uscì un magnifico puledro.

Un gran nitrito aleggiò nell’aria e dopo aver fatto un salto simile ad una capriola, Dark s’accucciò e farfugliando per l’eccitazione si rivolse al folletto e disse:

“Io n—no—non so c-o-m-e rin-gra-ziar-ti mi hai dato ve-ra-men-te la vi-ta”

Il Folletto prima d’andarsene gli fece solo una raccomandazione:

“T’ho fatto questo regalo perché penso che tu possa far gioire tante persone e rammenta – non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te-.”

Pronunciate queste parole “PUFF” sparì.

Dark a quel punto iniziò a guardarsi intorno; lontano nel campo vide delle figure all’inizio indistinguibili, poi man mano che si avvicinavano, contorni, sagome, criniere al vento sì erano proprio un gruppo di cavalli.

Dark ancora un po’ traballante sulle gambe si sentiva spaesato, ma una cavalla che da poco aveva partorito si avvicino al giovane puledro e si offrì per allattarlo.

Dopo una scorpacciata di buon latte, Dark si sentì più forte e affiancato da quella mamma adottiva, la seguì sino a raggiungere la scuderia.

Presto Dark si ambientò e la “mamma adottiva” grazie al suo latte lo faceva crescere sano e vigoroso.

Presto fece amicizia con altri puledri ma soprattutto con Pollie una cagnetta collie.

Pollie e Dark instaurarono un vero rapporto d’amicizia che andava oltre ogni aspettativa.  

Il mattino Pollie attendeva che Dark uscisse dalle scuderie e lei ferma sulla staccionata salutava l’amico e salita in groppa al cavallo, correvano nell’immenso appezzamento, con lei avvinghiata per non cadere.

Dark crescendo, s’era rilevato un puro sangue e Grazia esperta nell’allenare i cavalli, giovani promesse per le gare d’equitazione si presentò a Dark.

Nella presentazione ufficiale Grazia volle ingraziarsi il cavallo offrendogli uno zuccherino ed una carota, ma ci volle ben poco tempo perché i due si rispettassero e consolidassero un ferreo sodalizio che nel tempo maturò e diede ottimi frutti.

Grazia a differenza di altri, prediligeva allenare i cavalli sulla terra ferma ma soprattutto nell’acqua seguendo delle nuove tecniche che fortificavano la muscolatura delle zampe dei cavalli.

Fu così che appena passata l’alba, Grazia si recava nelle stalle prendeva Dark, lo sellava e al galoppo raggiungevano un laghetto all’interno della proprietà.

Dapprima faceva passeggiare Dark molto tranquillamente con lei a fianco, dopo queste ripetute camminate, saliva e lo faceva nuotare in lungo e in largo.

Dark non solo si allenava, ma era felice e nuotare era diventato per lui indispensabile. L’acqua era divenuta un elemento naturale e la vicinanza con la sua allenatrice con la quale aveva un legame profondo lo rendevano sempre più forte.

Dopo ogni allenamento Pollie si strusciava a Dark riconoscendogli il buon lavoro eseguito.

Furono mesi impegnativi e Dark dovette imparare a saltare muretti, siepi ed ostacoli sino ad impegnarsi in varie gare d’equitazione in vari Stati.

Dark accompagnato costantemente da Pollie e da Grazia ebbe dei riconoscimenti incredibili e fu osannato per le sue prestazioni.

Passarono gli anni e giunse anche per Dark il momento di riposarsi. Gli ultimi anni li trascorse pascolando e assaporando i raggi solari che gli scaldavano le ossa poi una mattina allo spuntar del sole il cielo s’aprì e anche Dark e la sua anima, raggiunse la sua amica Pollie che se ne era andata alcuni mesi prima.

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