FIABA:UNA VOLPE PER AMICA

Nel Parco dei Colli Euganei, dopo 50 giorni mamma volpe diede alla luce nella sua tana protetta in una cavità d’albero, cinque volpacchiotti, due femmine e tre maschi.

Sin dai primi giorni, i cuccioli si dimostrarono furbi ed arzilli e non lesinavano il latte della loro mamma sino a quando la loro pancia non decretava lo stop.

Nelle prime due settimane mamma volpe, non abbandonò i suoi piccoli neanche per un attimo, mentre il papà procurava a loro il cibo necessario.

Velocemente i primi due mesi di svezzamento passarono in fretta ed i “rampolli” erano pronti a seguire i genitori per imparare a procacciarsi il cibo.

Imparati i vari trucchetti da mamma e papà, era arrivata la fine dell’estate e i cinque fratelli si sentivano pronti ad affrontare la vita lontani dalla famiglia.

Tilly la prima cucciola ad essere nata, aveva un carattere diverso dalle altre volpi e dai loro fratelli schivi e timorosi con gli altri animali e con l’uomo; lei era socievole, pronta all’avventura e bisognosa di coccole.

Fu forse per questo motivo, che la fata del bosco dove Tilly era nata, decise quale sarebbe stato il suo destino e l’avvisò che presto doveva aiutare una bambina.

Un giorno, Tilly mentre camminava lungo la carreggiata di una strada dei Colli euganei,

fu raggiunta da una tormenta di neve che la sollevò e la posò in un boschetto nei pressi dell’abitazione di AURORA.

Aurora era una ragazzina di pochi anni orfana di entrambi i genitori. La madre dopo una lunga e sofferta malattia, s’era spenta poche sere prima ed Aurora per lo choc non riusciva più a parlare.

Questo era sicuramente il motivo per il quale la fata del bosco aveva inviato Tilly da Aurora.

La ragazzina impaurita dal grande frastuono della tormenta e da dei campanelli che dall’interno di essa suonavano incessantemente si precipitò fuori della casa vestita con pochi indumenti e sotto ad una copiosa nevicata incontrò Tilly.

Tilly per non far impaurire la ragazzina, strisciò sulla neve abbassando anche il muso e tenendo sollevate solo le sue due orecchie.

La volpe muovendosi lentamente arrivò sino alle gambe della bimba e quando le fu vicino, si girò a gambe all’aria dimostrandole di avere fiducia in lei.

Aurora pian piano, allungò la manina e l’accarezzò e forse grazie ad un incantesimo dapprima stentatamente ma poi con più vigore, riappropriandosi della parola, chiese:

“Chi, chi sei?”

La volpe allora prese coraggio e disse:

“Carissima Aurora sono qui espressamente inviata dalla Fata del Bosco per proteggerti ed accudirti e non me ne andrò fin quando tu avrai bisogno di me.”

Aurora stupefatta per le parole di Tilly ma felice fece entrare la volpe a casa.

Tilly era in effetti una volpe anomala, amava la compagnia, era socievole, furba sì ed anche forte, ma tanto tanto coccolona paragonabile al più affettuoso cane domestico.

L’indomani, Tilly si alzò presto e poiché un vecchio detto dice “IL MATTINO HA L’ORO IN BOCCA”

s’affretto prima che Aurora si svegliasse ad uscire per raccogliere dei frutti di bosco.

Infilò dei guanti di lattice nelle zampe anteriori e in un “battibaleno” con farina, uova, latte, burro…preparò una torta. Scaldò latte e orzo e ne preparò una bella scodella per Aurora.

Non fece in tempo ad appoggiare la scodella sul tavolo che la bimba si svegliò e stropicciandosi gli occhi, arruffò il nasino per la nebbiolina profumosa che le era giunta alle narici.

Aurora, fece un balzo, infilò le pantofole e si avvicinò a Tilly e le disse:

“Il profumino è delizioso cosa hai preparato?”

Tilly allora invitò l’amica a sedersi ed elencò i piatti preparati: “Succo d’arancia, torta ai frutti di bosco, latte, orzo…”

“Mangia e poi usciamo”

Tilly sistemata la cucina attese Aurora.

Quando la ragazza fu pronta, decisero di uscire e Tilly portò Aurora al paese vicino ad una Fiera specializzata in vendita di animali.

Camminarono sino a quando in un recinto videro un asinello giovane con il manto grigio chiaro e Tilly chiese:

 “Aurora che ne diresti se Poldo lo portassimo a casa con noi? Lui sicuramente ti porterebbe a scuola e ci aiuterebbe che ne pensi?”

Aurora non se lo fece ripetere due volte e fece un balzo all’interno del recinto per andare ad abbracciare un nuovo amico.

Tilly acquistò Poldo ed insieme s’incamminarono per tornare a casa.

Arrivò l’autunno e con esso anche l’inizio della scuola.

Aurora ormai aveva l’età per frequentare la scuola elementare, ma era un po’ reticente e il separarsi dai suoi amici le costava “molto”.

Tilly sempre premurosa nei riguardi della sua protetta, decise di parlare con la maestra per spigarle la situazione di Aurora.

La maestra rassicurò Tilly e le promise che il primo giorno per far aggregare i ragazzi e farli conoscere, avrebbero accettato anche dei loro amici.

Il primo giorno di scuola arrivò e Tilly volle fare un regalo ad Aurora invitando dei suoi amici che avrebbero accompagnato la scolaretta.

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