GEDEONE

C’era una volta, GEDEONE un giovane leone di un anno, dalla folta criniera scura e dalle pupille gialle, quasi fosforescenti.

Da poco, motivo di suo grande orgoglio per richiamare i suoi simili e per bearsi della sua forza, faceva echeggiare il suo ruggito nella Savana.

Centosettanta chili di stazza era un giusto peso per un leone di un anno.

Il suo manto bello rasato, zampotte grosse e la classica coda con ciuffo nero erano le sue caratteristiche.

È l’alba ed il sole fa capolino nella Savana, Gedeone si è appena svegliato e dopo un enorme sbadiglio, si stiracchia le zampe, si scrolla per bene e lancia un fragoroso ruggito lasciando intravedere quella formidabile dentatura formata da denti appuntiti.

Come ogni bravo leone si lava il muso con la sua lingua e prima di muovere qualche passo nell’erba, scruta in giro con aria sospetta, esaminando il territorio, mettendo tutto a fuoco con gli occhioni gialli per non avere sorprese e dice fra sé:

“Anche oggi niente serpentelli nel mio cammino io ne ho il terrore!”

Nel frattempo, anche gli altri leoni del gruppo si destano e fanno capolino tra le alte erbe.

Diversi cuccioli accompagnati dalle madri leonesse si rincorrono ed improvvisano capriole.

Il caldo si fa sentire e Gedeone decide di appostasi all’ombra, vicino ad una pozza d’acqua.

Nulla è lasciato al caso, se è vero che Gedeone ama la tranquillità e l’ozio, il posizionarsi vicino al laghetto fa parte della strategia del nostro amico leone che è quello di attendere qualche preda.

Gedeone sente rumoreggiare il suo pancione e decide di chiamare in soccorso la sua compagna Milla.

Milla, come tutte le leonesse, è una cacciatrice esperta e in quattro e quattr’otto serve il pranzo al suo re, poi tocca a lei ed infine lascia ai piccoli gli avanzi.

Saziato lo stomaco per diversi giorni, Gedeone ricerca un nuovo giaciglio dove andare a sonnecchiare ma all’improvviso nell’aria echeggiano alcuni spari.

Fuggi, fuggi generale e a terra rimane Gedeone sanguinante con le zampe impallinate.

Di lì a poco sopraggiunge un cacciatore che accortosi del misfatto e rendendosi conto che l’azione non era rivolta al leone ma ad alcuni volatili cercò di trovare una soluzione per aiutare Gedeone.

Il cacciatore fermò la sua Jeep e sceso si munì di una pistola con un potente analgesico e lo sparò al dolorante Gedeone.

Sgomento per l’accaduto, il cacciatore si rese conto che doveva portare il leone velocemente alla Clinica degli animali, per curare quel leone, che faceva parte di un gruppo protetto perché in via di estinzione.

Sudato fradicio, per aver faticato coadiuvato dal suo amico per aver caricato Gedeone nella Jeep si diressero a tutta velocità alla Clinica.

La Clinica era un posto davvero unico dove tantissimi animali di diversa specie trovavano una casa per aggiustare le ferite o quello di crescere dopo essere stati abbandonati.

Diversi Veterinari prestavano opera in questo posto dove si dedicavano alla cura e al recupero degli animali.

Milly aprì il cancello e vide Gedeone in una pozza di sangue e chiese immediatamente al cacciatore, che cosa è successo?

Il cacciatore spiegò parola per parola e nei minimi particolari l’accaduto e disse:

“Per favore Milly aiutate Gedeone non potrei perdonarmi se rimanesse zoppo o non potesse più camminare. Farò tutto il possibile perché guarisca”

Milly, senza esitare, mandò il cacciatore nella città perché aveva bisogno di alcuni farmaci essenziali per la sua guarigione e fece portare Gedeone alla sala operatoria per estrarre i bossoli e chiudere le ferite.

L’operazione si protrasse per qualche ora.

Fu dato molto sangue al povero leone e alla fine fu depositato in una gabbia per somministragli le cure adeguate.

Passarono diversi giorni prima che Gedeone si rimettesse e potesse alzarsi nuovamente in piedi ma tutto andò per il meglio e finalmente Gedeone dichiarò la sua guarigione con un bel ruggito.

Il Cacciatore rimase sempre vicino al leone durante il decorso della sua malattia e guarigione portandogli da mangiare e chiacchierando con lui.

Un mattino Milly decise che Gedeone doveva ritornare in libertà per riprendere la sua vita tra i suoi simili.

Milly e cacciatore caricarono la gabbia nella jeep e si diressero verso il gruppo di leoni che Gedeone faceva parte.

Arrivati con le dovute precauzioni fu data la libertà a Gedeone.

Gedeone uscito dalla gabbia fece un balzo ed atterrò il cacciatore che tremava come una foglia al vento e dopo avergli dato inspiegabilmente una slinguazzata vi avviò verso i suoi simili.

Il cacciatore alzatosi ed ancora tremante fu felice di quel grande ringraziamento che Gedeone, il re degli animali, volle lasciarli.

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