IL Calzolaio e le Scarpe magiche

In un Villaggio Francese, viveva Gaspar, ciabattino di professione, anzi rettifico perché il termine non lo rappresenta davvero. Gaspar era un vero Calzolaio.

 La sua arte, infatti, era stata tramandata da generazioni e i genitori gli avevano affidato tutti i trucchi di un mestiere tanto nobile. Sin da piccolo affiancava il padre seduto in uno sgabello per potergli carpire tutte le tecniche per aggiustare o fare nuove calzature. La sua era una vera passione e nel crescere divenne un vero maestro calzolaio. Creava articoli in pelle anche su modello del cliente ed eseguiva riparazioni di scarpe e borse anche griffate.

La sua maestria era soprattutto quello di eseguire manualmente con attrezzi specialistici, i vari passaggi della costruzione della calzatura scegliendo i pellami più pregiati ed al contempo sapendo riparare scarpe che avevano visto anche più di un lustro.

Gaspar alle soglie della trentina d’anni, si sposò e dopo poco tempo divenne padre di due gemelli di nome André e Nicolas.

I due ragazzi non potendo smentire la tradizione ben presto iniziarono ad affiancare nel lavoro il padre eseguendo anche delle consegne a domicilio.

Un bel giorno, Gaspar diede ai suoi figli un pacco contenenti delle calzature per una strana ragazza che abitava nel Bosco di Bonnet e che André e Nicolas, dovevano recapitare alla sua abitazione.

I due ragazzi, felici per l’importante incarico, si addentrarono nel bosco e di lì a poco scorsero una strana abitazione. Le indicazioni date dal padre risultavano esatte e quindi quella era proprio la casa di ISABELLE.

Isabelle era conosciuta come una ragazza strana forse eccentrica per il suo modo di vestire ed atteggiarsi ma non tutti sapevano che era una Strega o Fata.

André e Nicolas giunti vicino all’uscio visto che di campanello non vi era nemmeno l’ombra, tirarono con forza una corda ove vi era appesa una grossa campana.

La porta si aprì ed Isabelle fece entrare i due bambini.

I ragazzi, da subito, furono impressionati da quella casa e dall’aspetto della ragazza.

Isabelle era una giovine dai capelli rossi e dalla carnagione con pelle molto chiara; la presenza di tante piccole lentiggini facevano risaltare i suoi grandi occhi azzurri. La sua casa animata da un cane e da un gatto era lo specchio dell’esistenza di Isabelle. Pozioni, piccoli e grandi vasi, pentole e pentoloni appesi o sospesi su scansie adornavano le pareti.

André e Nicolas affascinati e per nulla impauriti di quella strana ragazza, prima di consegnare il pacco chiesero a Isabelle alcune spiegazioni su chi fosse e il perché di tutte quelle pozioni.

Isabelle fece sedere i ragazzi vicino al camino dove lo scalpitio del fuoco e la sua luce inondavano la stanza trasmettendo calore e serenità.

La ragazza prese la parola e raccontò che la sua discendenza era quella di antenate chiamate le Fate del Bosco o per altri le Streghette Buone. Sì, Isabelle era una Fata buona e la sua vita era destinata ad aiutare i bambini.

André e Nicolas a quelle parole consegnarono gli stivali che Gaspar aveva riparato per lei e stavano per salutarla quando Isabelle li fermò.

La Fata fece risedere i due bambini e si rivolse ad Andrè.

André disse desidero farti un regalo o qui un paio di scarpe del tutto speciali e queste potrai indossarle solo tu.

Andrè non capiva e spiegò alla fata che lui non poteva indossare scarpe normali perché aveva avuto un’operazione alla sua gamba e portava una protesi.

Isabelle baciò sulla fronte il piccolo André e gli spiegò che quelle scarpe erano magiche e che gli avrebbero cambiato la vita.

André le provò ed immediatamente uno sfavillio di luci lo invase.

André si alzò e si mise a correre come se volasse.

I due ragazzi ringraziarono Isabelle e ritornarono a casa.

Al loro rientro raccontarono tutto a Gaspar e lui volle dare un’opportunità al figliolo iscrivendolo ad una società di Atletica. Furono anni anche di sacrifici ma per André iniziò una grande carriera con le sue scarpe magiche.

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