UN SOGNO DI COLORE ROSSO

In una vallata verdeggiante ai piedi di una collina solcata da un torrente, PAOLO il mugnaio s’alzava di buon mattino per azionare la macina del suo Mulino.

ROSA, era la figlia del Mugnaio di Monte Lampo ed aveva da pochi giorni compiuti sei anni.

Capelli ricci, rossi e sempre un po’ arruffati le contornavano il viso, di una carnagione lattea con occhi marroni e un sorriso che dava luce a quel volto sbarazzino.

Rosa era una ragazzina estroversa sempre pronta a condividere con gli altri la sua vivacità, la sua voglia di scherzare e giocare.

La mattina come ogni bambino, lasciato il mulino s’incamminava in un viottolo che conduceva alla Scuola e tra salti e capriole incontrava gli amici di sempre che s’intrattenevano con lei perché la ritenevano “una forza della Natura”.

Gunter, Sasha, Marcello e Sonia formavano il quartetto di amici che si conoscevano dalla nascita e che come se un incantesimo fosse calato su di loro avevano saldato un’amicizia “di ferro”.

Tutti e quattro benché fossero ancora dei ragazzi erano sempre pronti a spalleggiarsi gli uni con gli altri e a difendersi da avvenimenti esterni.

I quattro amavano la natura, gli animali e la loro vita era scandita dallo studio e nell’aiutare le proprie famiglie in piccoli lavori domestici.

Passarono alcuni anni e i ragazzi impararono a governare gli animali e a comprendere come coltivare biologicamente vari prodotti con nuove tecniche.

I genitori dei ragazzi ricercavano colture innovative e avevano iniziato a coltivare un fiore insolito, il papavero.

Era l’inizio della primavera e dopo aver selezionato tra diverse varietà alcune usate in medicina o estremamente tossiche, decisero di seminare papaveri finalizzati all’uso in cucina.

Rosa sempre supportata da una mamma che era ritenuta una grande cuoca e lavorava alla Trattoria del Paese, aveva insegnato alla figlia mille trucchi di cucina.

Nonostante la giovane età di adolescente la ragazza grazie alle proprie doti e agli input della madre, aveva acquisito abilità culinarie davvero uniche.

Rosa aveva una grande passione l’amore per qui fiori rosso scarlatto che i loro amici coltivavano nei campi ai piedi della collina. I ragazzi amici di Rosa riuscirono negli anni a creare un’attività dove si commercializzavano i semi .

Rosa aveva partecipato a selezioni in grandi città agghindandosi a varie manifestazioni con questi fiori sgargianti.

Dopo la Laurea, scrisse libri e si recò all’estero per frequentare corsi di aggiornamento.

Tante furono le sperimentazioni e con la collaborazione degli amici riuscirono a commercializzare non solo i Semi di papavero ma rifornirono ristoranti di petali freschi da usare in cucina.

Il sogno di Rosa si colorò di rosso

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