Nuove Fiabe Baba Jaga e Grimilde

NUOVE FIABE

Nascosta dietro un albero ricurvo, che tinto dall’ottobrata, di un color rosso acceso, aveva reso quel luogo come un quadro dei macchiaioli (gruppo di artisti); Grimilde giunse in quel luogo a lei sconosciuto dopo aver avuto un incarico davvero particolare dalla famosa strega Baba Jaga.

Baba famosa strega dalle origini mitologiche, slave o russe; era da considerarsi un’orribile vecchietta da enormi poteri magici e paragonabile per fama e cattiveria “all’uomo nero”.

Come mezzo di trasporto volava su un mortaio usando il pestello come timone e avvalendosi di una scopa di betulla d’argento, cancellava tutti i sentieri nei boschi.

Per quanto riguarda il suo aspetto fisico era descritta come alta, magra, con i capelli lunghi e scompigliati, il naso di ferro e denti – seno di pietra, era orripilante.

La sua dimora era nel bosco e viveva in una capanna sopraelevata da due zampe di gallina.

Si dice che i muri perimetrali, fossero fatti con ossa umane e la serratura avesse una bocca con denti acuminati.

Nessuno poteva accedere alla sua porta che appariva solo nel momento si pronunciasse una precisa frase magica.

L’unico aspetto positivo era che talvolta poteva concedere dei consigli ma unicamente a coloro che erano puri di cuore.

Cieca ma con elevato odorato, si accorgeva della presenza di un personaggio proprio per il suo odorato.

 

Baba famosa per trasformarsi, rimpicciolirsi tanto da passare attraverso il buco della serratura, ingigantire, entrare a porta chiusa mutarsi in uccelli rapaci, cagne ringhiose, vecchie arcigne, bellissime ragazze, nubi di fumo, fiammelle, era sempre pronta a infliggere qualche sortilegio in persone a lei antipatiche o che non si erano comportati bene con lei.

 

Grimilde, si sbarazzò della sua scopa e con un guizzo cambiò d’aspetto tramutandosi in un’avvenente ragazza bionda, poi come d’accordo con Baba Jaga materializzò uno specchio per mettersi in contatto con lei e disse:

“Ciao sono arrivata e presto dopo questo sentiero raggiungerò il bosco e la tua abitazione so che ci sei rispondimi”

Un vento freddò s’alzò e Grimilde sentì aleggiare uno spirito che si materializzò all’interno dello specchio apparve lei, Baba Jaga bella, giovane e solare che senza giri di parole con una voce squillante e con note arcigne le disse:

“Che fai ti sei imbambolata?

Non hai forse detto che in un lasso di tempo pari ad un fulmine saresti venuta da me?

Prendi il sentiero centrale e affrettati!”

Grimilde che ben conosceva difetti e qualità della sua mentore, cioè di colei che l’aveva iniziata alla professione di strega, non esitò a mettersi in cammino.

Grimilde anch’essa perfida e malvagia esperta in magia nera, era cosciente che Baba le avrebbe fatto dei tranelli per metterla alla prova.

Esile di struttura con un volto severo ma molto bella, dalla carnagione bianca con guance rosate, labbra rosse fuoco ed occhi verdi smeraldo era ammirata da tutti ed al contempo temuta per le sue sfuriate di collera.

Amava essere notata e come tutte le streghe si poteva tramutare anche in una vecchia strega e come vecchia megera, portava capelli bianchi lunghi, un naso lungo e appuntito con una ruga sopra e aveva la pelle tutta rugosa. Indossava uno straccio lercio come vestito e al posto delle scarpe calzava delle babbucce. La sua voce, inoltre, cambiava e diventava più roca.

Grimilde, chiamata anche regina per il suo portamento austero e freddo come un iceberg, molti l’hanno conosciuta per le malefatte inflitte alla povera Biancaneve.

Negli anni da buona alchimista era solita preparare pozioni nei sotterranei del suo palazzo ed era solitamente accompagnata dal suo fido corvo che la temeva moltissimo.

Considerata dai più, pazza per i suoi comportamenti ossessivi (quello ad esempio di specchiarsi compulsivamente in modo maniacale) era temuta per sua irascibilità, che poteva comparire anche quando forse non vi era un motivo.

Accompagnata dal suo corvo, che in quella strana occasione s’era spinto fuori di palazzo, le disse:

“Fermati ho il presentimento che se farai altri passi in quella direzione andremmo incontro a qualcosa di catastrofico”

Grimilde sempre molo attenta ai segnali diede retta al corvo e proprio in quell’istante si sentì un frastuono e la percezione che il suolo tremasse.

In quel momento Grimilde pronunciò una frase: “AcquarivaAcqua” e davanti a sé si formò un grande torrente che interruppe la lava che scendeva copiosa da un versante di una collina difronte a loro.

Il corvo sbatte le ali e disse:

“Brava mia Regina, sei sempre la numero uno!”

Grimilde con un sorriso ironico continuò a camminare e all’improvviso come se si fossero materializzati in quell’istante, un branco d’elefanti femmine piangevano e si lamentavano in ugual maniera, come lo facciamo pure noi.

Questi fantastici animali vivono in gruppi divisi. Le femmine socializzano maggiormente; i maschi preferiscono rimanere isolati se non riunirsi nel momento dell’accoppiamento, per poi ritornare al vecchio gruppo.

Queste femmine d’elefante infatti, piangevano perché la componente anziana del branco era morta e poiché questi pachidermi provano sentimenti simili a quelli umani, dimostravano dolore e lacrime.

Grimilde non si scoraggiò e poiché aveva molta fretta, prese al volo, una mosca che tramuto in sorcio.

Atavica è la paura degli elefanti per i topi e fu proprio così che Grimilde lancio il topo ai piedi delle elefantesse che impaurite si misero a correre lasciando un ampio spazio centrale simile ad un corridoio e grazie a questo la strega poté passare lasciandosi alle spalle il branco.

Brava mia Regina, sei sempre la numero uno!”

Grimilde con un sorriso ironico continuò a camminare e all’improvviso come se si fossero materializzati in quell’istante, un branco d’elefanti femmine piangevano e si lamentavano in ugual maniera, come lo facciamo pure noi.

Questi fantastici animali vivono in gruppi divisi. Le femmine socializzano maggiormente; i maschi preferiscono rimanere isolati se non riunirsi nel momento dell’accoppiamento, per poi ritornare al vecchio gruppo.

Queste femmine d’elefante infatti, piangevano perché la componente anziana del branco era morta e poiché questi pachidermi provano sentimenti simili a quelli umani, dimostravano dolore e lacrime.

Grimilde non si scoraggiò e poiché aveva molta fretta, prese al volo, una mosca che tramuto in sorcio.

Atavica è la paura degli elefanti per i topi e fu proprio così che Grimilde lancio il topo ai piedi delle elefantesse che impaurite si misero a correre lasciando un ampio spazio centrale simile ad un corridoio e grazie a questo la strega poté passare lasciandosi alle spalle il branco.

Ma le stranezze non erano certo terminate e rombante in una macchina sportiva giallo canarino si presentò Luna una ragazza dall’aspetto gradevole ed affascinante ma soprattutto una ragazza di circa diciotto, vent’anni con in mano non uno specchio ma uno smartphone di ultima generazione.

Perché Baba Jaga l’aveva mandata lì a confrontarsi con Grimilde? Chi era? Da dove proveniva?

Tutte queste domande e molte altre, frullavano nella testa di Grimilde.

Lei infatti, era da considerarsi ancora, forse la più potente strega vissuta in altri tempi, ma attualmente conosciuta dai più giovani per la fama trasmessa da generazione a generazione.

Grimilde chiese:
“Chi sei? Perché sei qui? Chi ti ha mandato?”

Luna:
“Calma, calma non credi che ormai è giunto il tempo di deporre le armi? Non desidero certo duellare con te come fece Mago Merlino e Maga Magò. Mia cara i tempi son cambiati ed ora Sali in macchina che ti porto da Baba Jaga che ci aspetta”.

Incredula ed al contempo inviperita salì su quel mezzo trascinandosi il mantello e bisbigliando sottovoce frasi irripetibili.

Pochi attimi e l’auto sgommò, guidando a tutta velocità Luna attraversò una strada sterrata ed un ponte e di lì si trovarono davanti ad una dimora del tutto diversa dalla casa descritta nei libri come casa della famosissima Baba Jaga.

La Villa di Baba era davvero fantastica e non certo quella capanna di un tempo retta da zampe di gallina! Acciaio e vetro, la casa aveva un’architettura avveniristica e un tappeto verde con fontane d’acqua e fiori rendevano quell’abitazione un “paradiso”.

Una voce limpida direi quasi cristallina, echeggiò:

“Ciao Grimilde ti vedo spaesata non preoccuparti ora t’informerò perché t’ho voluta qui”

Baba aveva un aspetto simile ad una teenager e fece accomodare Luna e Grimilde all’interno della casa.

Baba si scusò con Grimilde per i piccoli scherzi inflittole durante il percorso e disse:

“Credo che tu ti aspettassi da me qualche piccolo scherzo e tu con maestria, hai saputo toglierti dall’impiccio. Se non avessi la stima che ho per te, oggi non saresti qui ma la tua venuta segnerà un nuovo inizio per le Streghe!! È tempo di cambiare!”

Baba proseguì:

“Io e te in più di mezzo secolo abbiamo affrontato tantissimi cambiamenti e ci siamo dedicate alla magia nera; oggi ci troviamo in una società completamente diversa dove la magia e la stregoneria deve essere affrontata in maniera diversa. Luna è una giovane ragazza che deve essere indirizzata con canoni diversi a quelli perseguiti da noi. Se le streghe nel passato erano viste come esseri brutti e informi, oggi come sarebbero viste? Ritengo che oggi sono ragazze laureate/ricercatrici/scienziate o impegnate in attività volte al bene degli altri, sia nel campo medico che naturalistico.”

Grimilde continuò Baba, tu sarai una nuova educatrice di ragazze che vorranno dedicarsi a nuove forme di stregoneria svestendoti della parte “malvagia” che c’è in te per far tornare alla luce sapienza, esperienza, studi fatti, che trasmetterai alle tue nuove discepole.

Oggi sono moltissime le donne che vorrebbero essere viste in maniera paritaria agli uomini e si battono per un mondo migliore. Sono donne streghe che usano la magia per ottenere cambiamenti e benefici per proteggere la Terra.

Donne pronte, potenti e preparate saranno le streghe del domani o saranno donne artefatte grazie alla chirurgia ed ai preparati che le fanno apparire come delle identiche bamboline di plastica?

Lascio ai miei lettori le risposte più adeguate.

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