I Gemelli a Pois

Zairo era un contadino che con tanti sacrifici aveva acquistato una vecchia fattoria in Toscana.

Giorno dopo giorno, alzandosi all’alba, aveva arato e coltivato nei suoi tre campi ortaggi, che a maturazione caricava nel suo camion e vendeva al mercato ortofrutticolo.

Il suo primario aiutante era suo figlio Kim; un ragazzino davvero intraprendente ed al contempo bravo e simpaticissimo.

Kim chiamato da tutti “Spidey” per la velocità in cui si apprestava ad eseguire ogni cosa, amava la natura e vivere in quella fattoria lo riempiva d’orgoglio.

Il ragazzo era un amante della tecnologia e delle coltivazioni biologiche e pian piano, mentre il tempo passava, approfondiva gli studi per applicare all’azienda paterna nuove soluzioni per incrementare la produzione.

Zairo dopo aver racimolato una cospicua somma decise, di recarsi al mercato per acquistare degli asini di varie razze conscio che l’allevamento e la produzione di latte e formaggi avrebbe incrementato la sua azienda.

Dopo l’acquisto delle asine e degli stalloni, trascorsero alcuni anni e l’allevamento di quei meravigliosi animali divenne cospicuo.

Una mattina, era l’alba e un raglio molto forte svegliò di soprassalto Kim.

Vestitosi in grande velocità si precipitò nella stalla e alla vista di ciò che stava succedendo strillò con tanto fiato gli permettessero i suoi polmoni:

“Papà fai presto Gina sta partorendo!”

Il padre preso alla sprovvista, si precipitò ed aiutò l’asina in un parto difficilissimo che produsse, evento rarissimo, la nascita di due asinelli; un maschio ed una femmina.

La nascita di quei puledri fece sobbalzare padre e figlio che erano increduli alla vista di quegli asini nati entrambi vivi e così diversi dagli altri continuavano guardarsi senza proferire parola.

Gina la mamma asina, alla vista del sui puledri scosse ripetutamente la testa e ragliò talmente forte che gli altri asini le si avvicinarono formando un capannello intorno a lei.

Zairo non sapendo cosa fare per proteggere quei puledri davvero speciali; istintivamente per non farlo calpestare dagli altri asini che sembravano non accogliere quei loro simili, li prese in braccio. Ciascuno fu portato sotto le ascelle e li accarezzò amorevolmente.

Perché Zairo, Kim e mamma asino erano così scioccati?

Casa avevano di strano quelle creature?

Presto detto oltre ad essere venuti al mondo con un parto gemellare; rarissimo e quai sempre con la morte di uno o entrambi i puledri, ciò che caratterizzava il manto di quegli asini era essere a pois.

Tra le braccia del suo allevatore i gemelli aprirono gli occhi e iniziarono simultaneamente a biascicare alcune parole con lo stupore ancora una volta di Zairo e di Kim.

“Salve a voi! Esclamarono. Non temete, in quel preciso momento capendo la confusione delle due voci, il maschio proseguì e disse:

“Per volere della fata degli asini, che volle ripagare nostra madre per le fatiche e i carichi portati da chi non si curava di lei e maldestramente la trattava male, prima che voi l’acquistaste; nostra intenzione è ripagarvi ed essere forse la vostra fortuna”

A quelle parole Zairo e Kim ebbero un cedimento delle gambe e si ritrovarono entrambi seduti sul pagliericcio.

Zairo tartagliando le parole per l’emozione chiese:

“Come due asinelli a pois potranno essere la nostra fortuna?”

Bollo, così venne chiamato il maschio, ragliò per schiarirsi la voce e disse:

“La mia mamma Gina non partorirà più ma grazie ad una magia della nostra fata, ella produrrà quantitativi di latte inaspettati (un’asina normalmente produce pochissimo latte. Questo determina un prezzo altissimo) fornendovi un latte assai prezioso che potrete vendere o produrre formaggi in grande quantità. Noi inoltre per le nostre caratteristiche saremmo visitati da scolaresche e i bambini sofferenti di patologie, potranno con noi avere benefici.”

FATA degli ASINI

Straniti ma consci della fortuna arrivata improvvisamente, padre e figlio s’abbracciarono e da quel momento la loro notorietà venne descritta e raccontata in ogni angolo di mondo.

Bollo e Luna entrando in contatto con i bambini inizialmente conoscendosi riuscivano a connettersi con i loro pazienti e grazie alla loro docilità riuscivano a dare fiducia e a farsi avvicinare anche da bambini autistici che riuscivano a rilassarsi, facendo delle coccole sino in molti casi a farsi cavalcare.

Grazie all’onoterapia di Bollo e Luna molti ragazzi riuscirono ad imparare a relazionarsi con le persone ed acquisire più sicurezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

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