I DUE PATTINATORI

In un Paesino del Tirolo, nel mezzo dell’inverno la Famiglia Kofler alla prima copiosa nevicata, dedicava la giornata ad un sano sport:

IL PATTINAGGIO

Una Domenica FRANZ, SARAH e i due Fratelli SABRINA e DANIEL, si munirono di tutto l’occorrente per trascorrere la giornata al lago ghiacciato dove la famiglia era solita andare a pattinare

Era una mattinata stupenda, il sole campeggiava nel mezzo di un-Cielo d’ azzurro intenso e tutto faceva supporre che buona parte del Paese si sarebbe precipitata al lago per accaparrarsi uno spazio adeguato per pattinare.

Sabrina e Daniel due bimbetti di cinque e sei anni affrontavano i pattini per la prima volta.

Sabrina che nascondeva le lunghe trecce sotto il caschetto era spigliata ed impavida, mentre Daniel bambino quasi albino con una carnagione lattea, era assai timoroso per la nuova avventura.

I genitori, consapevoli che quello sport per i due ragazzini poteva divenire importante per la loro vita; vollero far approcciare i figli come se pattinare fosse solo un grande gioco.

Arrivati al Lago ghiacciato che brulicava di gente, i genitori fecero il primo giro caricandosi rispettivamente i bambini sulle loro spalle per poi falli volare in tondo e depositarli sul ghiaccio.

Sabrina e Daniel si divertirono tantissimo ed iniziarono a muovere i primi passi in quella distesa di ghiaccio anche con l’aiuto di maestri celati sotto costumi di animali di Walt Disney.

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Mamma e Papà erano riusciti nell’intento. Il primo approccio con il ghiaccio era andato a buon fine e i due bambini non avevano avuto paura.

Presto giunsero le ore pomeridiane e tutta la famiglia si diresse verso casa.

L’indomani come sempre, Sabrina e Daniel si recarono a scuola ma con immenso stupore nelle prime ore del pomeriggio furono accompagnati da mamma Sarah al Palazzetto del ghiaccio del paese limitrofo.

Il Palazzetto in effetti distava cinquecento metri dalla loro abitazione e proprio lì fecero la conoscenza dei loro nuovi insegnanti di pattinaggio.

Sin dalle prime lezioni Sarah si mostrò diligente e ben disposta alle osservazioni della maestra mentre il piccolo Daniel era insofferente alle evoluzioni ed ai balletti sul ghiaccio.

DANIEL era un ragazzo che negli anni mal sopportava il pattinaggio artistico e così decise che doveva prendere una decisione in merito e comunicarlo all’insegnante.

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Tutto accadde un pomeriggio mentre Daniel giocava con il suo amico Blaz al lago ghiacciato.

In pochi attimi si aprì una fenditura nel ghiaccio e Blaz vi cadde dentro.

Daniel fu “un lampo” e con i suoi pattini, soccorse l’amico scivolando a pancia in giù e prendendolo “al volo” con la sciarpa. Proprio quel gesto, riuscì a togliere dall’acqua gelida il suo malcapitato amico.

Quell’episodio gli fece capire che la corsa e l’azione con i suoi pattini potevano regalargli la vita di atleta che tanto auspicava e così s’iscrisse ad una squadra di hockey su ghiaccio ed intraprese la carriera agonistica.

Armato come un guerriero, ma veloce e al tempo stesso agile tra gli avversari, Daniel s’impadronì ed usò quel bastone sbaragliando negli anni tantissimi atleti e vincendo gare su gare.

Molte furono le delusioni che accompagnarono la sua carriera: Cadute, delusioni ed al contempo sempre la voglia di rialzarsi per diventare un’atleta forte che avrebbe sfidato appuntamenti e gare internazionali con piroette, salti e figure vibrate nell’aria.

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