Racconto – selezionato concorso- IL VIAGGIO

Selezione concorso “Professione viaggiatore 3 edizione”

“Gentile autore,

con questa mail desideriamo informarti che il tuo racconto inviato per il concorso “Professione viaggiatore 3 edizione” è stato selezionato e ritenuto meritevole di pubblicazione all’interno di una raccolta che verrà pubblicata con Rudis Edizioni.

La raccolta sarà in vendita presso tutti i principali store online e ordinabile presso tutte le librerie d’Italia.”

Viaggi in Europa – AA.VV.

Il Vecchio Continente: un luogo che non smette mai di stupire, sempre da scoprire e mai del tutto esplorato. La nostra casa che diventa spesso una meta da raggiungere per delle semplici vacanze o anche per ritrovare se stessi dopo un periodo difficile. In questa raccolta gli autori ci accompagnano in un viaggio On the road dove le diverse culture si mescolano ma lo spirito d’avventura e la sete di conoscenza sembrano essere sempre più forti di qualsiasi distanza.

Questa è la mail inviatami ed  ecco il Racconto.

 

Sono le quattro e trenta ed ho appena spento la sveglia.

Ubriacatura mente, faccio i primi passi traballanti e m’infilo sotto la doccia tiepida, quasi fredda per vedere se riesco a svegliarmi.

M’asciugo e dopo essermi lavata i denti con lo spazzolino elettrico mi dirigo verso la cucina per prendermi una copiosa tazza di caffè espresso.

Cerco di non inciampare nei bagagli che ho preparato e che sono disseminati in entrata.

Ritorno in stanza per vestirmi con un abito leggero per affrontare una giornata super calda a detta dei meteorologi, ed indossare delle espadrillas adatte alla guida.

Oggi si parte per un viaggio da costruire!

Mando alla mia amica Anna un SMS con WhatsApp:

“Dove sei? Ti aspetto giù in macchina”

Bip, bip e il cellulare dà segnali di un nuovo messaggio.

Apro il cellulare e leggo:

“Sono in ritardo ma sto arrivando!”

Accendo la radio a basso volume per non svegliare i vicini e nell’attesa apro il bagagliaio per sistemare le valigie e posizionare Kika la mia cagnolina con la cintura di sicurezza.

Finalmente Anna si vede all’orizzonte e le indico di portare la sua macchina in garage.

Nel frattempo riposiziono i bagagli e salite in macchina apriamo il tetto della nostra macchina sportiva ed indossato un cappello di tela, partiamo per affrontare il nostro viaggio misterioso.

Siamo in piena estate e nonostante sia ancora mattino presto sono circa le sei, il caldo si fa sentire, ma non curanti del clima e felici per questa vacanza, le due amiche decidono in pochi minuti la loro destinazione.

Anna apre una cartina e posiziona il dito che indica San Marino come prima tappa e poi isola d’Elba.

San Marino è stato scelto da entrambe per forse soddisfare qualche piccola curiosità e perché in circa due ore e mezza potevamo visitare questo microstato.

Prendendo l’autostrada A13, A14 e la E45 sino a raggiungere San Marino prima delle nove del mattino.

Questa micro repubblica fra le più antiche al mondo, ha un suo fascino e racchiude ancor oggi parte della sua architettura antica.

Presentata la nostra carta d’identità e parcheggiata la macchina in un garage, ci dirigiamo verso il centro storico all’affannosa ricerca di un bar per fare colazione.

Scarpinando, ci immergiamo pian piano in questa città storica e visiteremo pian piano i monumenti di questa Repubblica light.

Ci fermiamo in un Bar dal nome singolare EUPHORIA molto rinomato e sufficientemente affollato si tratta di un locale dove la pietra è l’elemento centrale, graziosissimo ricavato da una grotta dove ci servono una buonissima colazione.

Rifocillate e desiderose di scoprire angoli di questa città che traspare storia e cultura, ci dirigiamo verso la Basilica del Santo se non altro perché anche nella mia città a Padova esiste la Basilica del Santo, anche se il nostro è un altro cioè S. Antonio.

Maestosa, bellissima dopo aver affrontato la scalinata, ci affacciamo in un colonnato in stile corinzio.

Entriamo e scorgiamo ben sei altari con dipinti stupendi che lasciano senza fiato.

Nella parte dietro della Basilica di San Marino si trovano “GLI ORTI dell’ARCIPRETE” null’altro che giardini ben curati, che vengono utilizzati d’estate per concerti molto prestigiosi.

Dalla Basilica ci spostiamo al Palazzo Pubblico, la sede dove si svolgono le cerimonie ufficiali di San Marino.

Questo Palazzo fu ricostruito tra il 1884 e il 1894, infatti il precedente fu abbattuto. Il grande Poeta Carducci fu presente alla cerimonia d’inaugurazione dove intrattenne i presenti con il discorso “sulla libertà perpetua”.

La facciata in pietra arenaria propone stemmi e rilievi di pregio. Sulla destra del palazzo si trova la statua raffigurante lo scultore Giulio Tadolini.

All’interno di grande effetto la grande tempera raffigurante San Marino.

Nella sala vari dipinti colpiscono la nostra attenzione come quelli di pittori senesi Pietro Lolli, Giuseppe Rossi e Carlo Merlini.

E ‘tardi ed Anna mi chiede:

“Che ne dici se troviamo un ristorantino?”

Usciamo dal Palazzo ed Anna inciampa e si rompe il tacco della scarpa, zoppicando ci avviamo verso un piccolo negozio e comperiamo degli infradito.

Anna ora non è più claudicante e raggiungiamo con passo veloce, la postazione dei taxi e recuperato il numero ci affidiamo al consiglio del tassista per andare al ristorante.

Arrivate al Ristorante “LA TERRAZZA” paghiamo il taxi ed entriamo.

Il Ristorante è sciccoso e raffinato.

Ci fanno accomodare in una terrazza con una vista panoramica da mozzare il fiato.

Tutto è apparecchiato con cura i fiori, le tovaglie lo chef che impasta nel terrazzo la pasta fatta a mano…..indicano l’amore per il turista e per il proprio lavoro.

Il pranzo fu ottimo e quindi io ed Anna ci deliziammo con la vista e palato.

Terminato il pranzo squisito con piatti con tutte materie prime, dovevamo trovarci l’hotel per pernottare.

Dopo aver consultato una guida, decidemmo di prenotare all’hotel “LA GROTTA”.

Scaricammo i bagagli e dopo aver dato i documenti ci recammo nelle rispettive stanze.

Io e Kika alla 304 ed Anna alla 305.

L’hotel in posizione centrale era ben curato e lo staff era di persone professionalmente preparate e molto gentili.

L’indomani come deciso in precedenza lasciammo l’albergo e recuperata la nostra macchina al garage ci dirigemmo verso Piombino marittima dove avremmo preso il traghetto per l’Elba.

Arrivate a Piombino ed eseguiti i biglietti ci mettiamo in coda per entrare nel traghetto.

Scese dalla macchina per sgranchirci un po’, facciamo scendere anche Kika e con una piccola borraccia la facciamo bere.

La coda non è lunghissima e dopo poco risaliamo in macchina per entrare nel traghetto.

Posizionata la macchina, saliamo da una scaletta e ci sediamo all’aperto.

La vista del mare è fantastica, la giornata soleggiata che cosa desiderare di meglio?

Il traghetto non è eccessivamente rumoroso e si sente lo sciabordio delle onde che s’infrangono nello scafo.

La traversata è di circa un’ora ed approdiamo a PORTOFERRAIO.

La prima impressione è di sbarcare in un altro mondo con tante cose da scoprire e dalle origini antiche.

Il nostro tempo è limitato e la prima meta per il nostro soggiorno è PORTO AZZURRO.

Con la nostra macchina decapottabile, indossando foulard di seta anni 60 in stile retrò, anche noi non ci possiamo più ritenere delle “Pischelle”, Anna, Kika ed io ci dirigiamo verso la nostra meta.

L’aria ed il sole accarezzano i nostri visi e Kika con le orecchie all’insù e la sua criniera leonina al vento, cantiamo e benediciamo la nostra libertà.

Arrivate nella centralissima Piazza Matteotti, piccolo gioiellino di questa cittadina ed antica piazza affacciata la porto seguiamo le indicazioni per l’hotel.

Giunte all’hotel Plaza mi reco alla reception per assicurarmi della disponibilità di una o due camere, per trascorrere cinque o sei giorni in questo Paradiso.

Una ragazza mingherlina con i capelli castani dopo aver risposto a due clienti dell’hotel uno inglese con i capelli rosso fuoco e carnagione biancastra, l’altro tedesco palestrato, mi conferma la disponibilità e così prenoto.

Lasciati i documenti, raccolgo un po’ di materiale pubblicitario per capire in un secondo tempo le opportunità che offre il luogo, chiamo l’ascensore facendomi seguire dalla mia amica.

Dopo aver fatto scattare la carta(chiave) alla porta entriamo.

La suite è fantastica con un’immensa finestra scorrevole che si affaccia al porto.

Il terrazzo con lettini e sedie e tavolo lo rendono vivibile e comodissimo.

Questa suite equipaggiata anche nei più piccoli particolari ci mette di buon umore e disponibili a disfare i bagagli.

Sono le prime ore del pomeriggio e accesa l’aria condizionata decidiamo di riposare per uscire più tardi per lo shopping e visitare negozi e “bistrot”.

Indossati dei sandali bassi e comodi ed un vestito lungo e leggero, mettiamo il guinzaglio a Kika ed usciamo dall’albergo per ispezionare il paese.

Sono circa le diciotto e trenta e le stradine di Porto Azzurro si animano di velisti e vacanzieri che ritornati dalle spiagge o dalle escursioni in barca animano negozi e bar anche perché ormai è prossima l’ora dell’aperitivo.

Porto Longone così era chiamato fino al 1947 ora Porto Azzurro, è sicuramente la località più rinomata dell’Elba.

Il suo centro vivace pullula di turisti che invadono gelaterie e bar in attesa di decidere dove recarsi a cena.

Le strade di Porto Azzurro, sono strette e lastricate e le abitazioni, hanno facciate dipinte con colori pastello e quei piccoli cortili colorati per i molti fiori rallegrano la vista dei turisti.

Passeggiando per il centro si trovano tanti negozietti, boutique di moda e bancarelle d’artigianato, bottiglierie e articoli per la casa.

Kika era stanca di camminare e così decisi di metterla nel suo zaino e lei felice mi diede un bacio con la lingua sul naso.

Anna mi indicò un carinissimo bar e così decidemmo di sederci per sorseggiare un buon aperitivo.

Trovato un tavolino ci sedemmo e di lì a poco ordinammo due MOJITO che portarono accompagnati da mille stuzzichini.

Gli apertivi quella leggera brezza che da poco s’era alzata e la vista di tutte barche a vela ormeggiate come se dormissero, rendeva tutto magico.

Dovevamo decidere per la cena e scegliemmo per quella sera di cercare un ristorantino. Ci fu indicato “La Cantinetta” che è considerato un locale storico. Recentemente era stato ristrutturato, riportando alla luce la pietra di scoglio usata anche per la maggior parte delle abitazioni del paese.

Con un tavolo a lume di candela, nella veranda che si affacciava sul mare di color blu di Porto Azzurro consumammo una cena a base di pesce indimenticabile.

I giorni seguenti ci recammo in diverse cale e spiagge da quella chiamata La Rossa, di sabbia e ghiaia a quella denominata Barbarossa, molto ampia, mai troppo affollata e con della ghiaia di color scuro.

Trascorremmo quei pochi giorni tra mare e shopping come quel giorno che trovammo un bellissimo negozio che riproduceva gioielli del passato in rame ed altri metalli e pietre, forse i disegni presi da quel famoso bottino nel relitto del Polluce, adagiato a oltre cento metri di profondità affondato nel 1841.

Ne fummo affascinate ed io ed Anna comperammo diversi monili.

La vacanza giungeva ormai inesorabilmente al termine e così di buon mattino lasciammo l’Elba portando con noi un pezzetto di Paradiso che avremmo conservato come quei bei ricordi che ti sovvengono in vecchiaia e che t’allietano le giornate.

 

 

 

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