MAFALDA e gli GNOMI

Mafalda era una ragazzina curiosa, amava l’avventura ed aveva un sogno nel cassetto.

Era un’estate soleggiata con giornate terse e Mafalda aveva deciso di trascorrere le sue vacanze estive in montagna.

La scelta del luogo di villeggiatura non era stata casuale ma ben ponderata.

Leggende e amici le avevano parlato dell’esistenza di boschi dove vivevano gli GNOMI.

Scoprire chi fossero, le loro abitudini… era aprire quel cassetto chiuso da tempo.

Fu per questa ragione che Mafalda si spinse a ricercare il bosco dove queste creature mitologiche così bizzarre abitavano.

Finzione e realtà, fantasia e concretezza erano gli eterni enigmi di MAFALDA.

Come una ragazza coscienziosa, prima di intraprendere questa vacanza, si era documentata su alcuni aspetti e sulla natura degli GNOMI.

Internet e alcuni libri l’avevano documentata ed era consapevole che questi piccoletti erano creature magiche che divisi in maschi e femmine avevano una vita assai lunga circa 900 anni per gli uomini e assai più lunga per le donne che poteva spingersi oltre i mille. Sono alti una “spanna” circa venti centimetri con un carattere allegro e simpatico.

Affittato uno chalet ai piedi del bosco, di buon mattino ed aperti quei balconi a cuore Mafalda indugiò davanti la finestra.

Strabuzzò e si stropicciò gli occhi perché quello che vedeva non era certo qualcosa di normale. Dalla finestra apparivano fiori ed uccelli di sgargianti colori e sicuramente molto molto grandi. Era una visione alquanto anomala.

Sorpresa di quella magia, prese coraggio ed uscì.

Dal nulla si aprì un sentiero e come se due mani immaginarie la sollevassero, in pochi istanti si ritrovò all’interno del bosco.

Dapprima s’imbatté in un grande ponte con scolpito un enorme gnomo.

Quel segno, fu la conferma che aveva intrapreso la strada giusta che l’avrebbe portata al villaggio degli GNOMI.

Cosciente come aveva letto, che gli gnomi sono restii a farsi vedere agli uomini chiamò le fate in soccorso.

Le fate collaborano con gli gnomi e vengono protette da loro.

Fate e gnomi hanno un rapporto speciale in quanto, grazie alle loro virtù riescono insieme a predire il futuro e a compiere diverse magie.

Si presentò FATA LIBELLULA che salutò con grande sorriso Mafalda e disse:

“Ciao sono la tua fata. Ho sentito il tuo richiamo e ti condurrò dai miei amici.” Prima di presentarteli ti dirò alcune cose di loro. Devi sapere che sono molto saggi e hanno una sapienza superiore a quella dell’uomo al contempo sono esseri che amano gli scherzi e sono burloni. Timidi, ma gioviali e scanzonati temono l’uomo e non amano farsi vedere. Sono protettori della Natura e degli animali. Conoscono il futuro e praticano magie con erbe e metalli.

Fata Libellula dopo queste parole prese di nuovo per mano Mafalda e la condusse all’interno del bosco dove apparivano delle figure di gnomi composte da piante di vario genere.

Queste sagome erano inglobate nei prati ed erano davvero eccezionali.

Mafalda riappoggiati i piedi al terreno s’accorse di alcune strane abitazioni; queste erano talmente mimetizzate con la natura che era difficile scoprirle.

Intenta a osservare la struttura di quelle case

si sentì strattonare l’abito, Mafalda allora si girò di scatto e vide una coppia di infimi gnomi un po’ diversi dai soliti gnomi vestiti con il cappellino a punta, ma altrettanto deliziosi.

Mafalda chiese:

“Ciao chi siete, perché mi tirate l’abito?”

I due minuscoli gnomi risposero:

“Siamo gli gnomi di questo bosco non sei forse venuta qui per conoscerci? Forse non ti aspettavi due tipi strani come noi?”

Cara Mafalda continuarono:

 “Noi siamo diversi perché siamo di razze diverse e tu conoscerai anche altri Gnomi che popolano questo mondo. Ci presentiamo io sono CELESTINA e lui è CELESTINO e siamo marito e moglie.”

Celestina d’un tratto sbottò:

“Ci hanno detto che tu sei una brava cuoca e allora io ti porterò a casa e tu mi cucinerai tanti, tanti funghi che sono la ghiottoneria di Celestino e mia e io in cambio ti farò una super crostata con la marmellata.”

Mafalda un po’ titubante per la sfrontatezza di Celestina, le chiese:

“Sono appena arrivata lasciami guardare in giro, desidero capire cosa fate, come vivete…?”

Celestina sbattendo quei minuscoli piedi a terra, strizzando quegli occhietti vispi e alzando le spalle le disse:

“Ti concedo un’ora ho FAME!!”

Mafalda si guardò intorno e scorse più in là una piccola caverna dove incontrò una squadra di gnomi al lavoro.

“Salve! Sono Mafalda mi raccontate un po’ di voi?”

SOLDINO prese la parola e disse:

“Non aver paura siamo dei bravi lavoratori e ci comportiamo bene aggiustiamo le lampadine sostituendo il vetro e l’incandescenza per poi rifornire gli amici animali sprovvisti di luce”.

Uscita dalla caverna la ragazza s’imbatté nella famiglia FIORE composta da quattro personaggi con vestiario coloratissimo e con stampato in volto un sorriso davvero accattivante.

Il capofamiglia chiamò Mafalda e disse:

“Ciao io sono DEVIL e voglio presentarti Zia Mariù che coltiva zucche e cucina ottimi pasticcini a base di zucca.”

Mafalda un po’ sbigottita per tutte quelle nuove conoscenze, si senti chiamare:

“Maffy e i funghi?”

Resasi conto dell’ora trascorsa in un baleno s’avviò verso Celestina che la introdusse nella sua dimora.

Dopo aver pranzato Mafalda si distese sotto una vecchia quercia, ma dopo poco iniziò ad accusare dei forti dolori alla pancia.

Mafalda impallidita e percorsa da un tremore fu soccorsa dallo GNOMO MEDICO chiamato da Celestino, che notoriamente cura tutti gli animali del bosco.

Poche gocce di una pozione e Mafalda si ristabilì in un baleno. Un funghetto un po’ malandrino era stata la causa di quel malessere.

Ristabilita Mafalda salutò quei piccoli amici portando con sé tanti insegnamenti.

 Imparò a prendersi cura degli altri, a sorridere di più, a concedersi maggiori momenti di serenità per vivere con maggior armonia visto che la vita presenta diverse difficoltà ed imprevisti.

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