Nuova Fiaba – Magia a Padova

Fiaba Natalizia

Automobili impazzite cercavano di destreggiarsi in un traffico caotico, automobilisti in preda a crisi nervose sollecitavano altri con claxon assordanti, la mancanza in quel momento di vigili, aveva creato il caos in una città come Padova e l’ingorgo sembrava si ingarbugliasse sempre di più minuto dopo minuto.

Sgattaiolai da quell’inferno con il mio potente mezzo, una bicicletta vecchia e sgangherata che adoperavo abitualmente quando volevo fare degli acquisti nel centro della mia città.

Dopo aver acquistato diverse biciclette che mi sono state rubate pedissequamente; decisi di acquistare un catorcio funzionante inappetibile a chiunque avesse mire verso questo ciclo.

Entrai in Piazza della Frutta e legai la mia bici ad un portabiciclette, poi non curante della moltitudine di persone che pullulavano piazze e viuzze in questi giorni che precedevano il Natale,

con passo svelto, svicolando persone che con un’andatura calma e rilassata chiacchieravano del più e del meno ed osservavano le vetrine addobbate a festa, mi diressi verso Piazza dei Signori dove alcune bancherelle esponevano i loro prodotti e mi fermai ad acquistare una simpatica camicia ed un cardigan da portare con i jeans.

Dopo l’acquisto mi diressi verso il Selciato S. Nicolò e quindi alla meravigliosa chiesa di S. Nicolò.

Questa chiesa fra le più antiche chiese della città, risale1178 è da considerarsi un gioiello della Padova medioevale.

In un angolo dell’edificio seminascosto da delle piante, seduto sopra ad una coperta rattoppata un ragazzino di non definita età, forse tra otto e dieci anni, sporco con addosso dei vestiti lerci e semi strappati.

S’era messo una sciarpa che anch’essa vecchia ma fatta a mano, le coprivano collo ed orecchie in una mattinata assai rigida.

Davanti a sé un piattino con un biglietto “Se potete aiutatemi”, più in là una ciotola ammaccata con un filo d’acqua e vicino un cuccioletto meticcio rannicchiato a ciambella con gli occhi chiusi.

Nel viso del ragazzino traspariva: tristezza, rassegnazione, sconforto…

In quel viso macchiato dal sudiciume s’intravedeva il percorso di alcune lacrime, che gli avevano rigato il volto che teneva avvolto da quella sciarpa tanto amata perché eseguita dalla madre.

Tante persone gli passavano vicino ma si comportavano come se non esistesse o fosse qualcosa di inanimato, altri cercavano nei giubbotti una monetina e la facevano cadere nel piattino.

Visto cosa stava accadendo mi soffermai ed offrii al piccolo meticcio delle crocchette e consegnai al ragazzo dei beni alimentari.

Il bambino mi ringraziò e chiesi:

“Chi sei? Sei solo? Posso aiutarti?

Il ragazzo solo allora sollevò il volto e mi disse:

“Sono rimasto solo, la mamma è morta da circa un mese e mi ha detto di venire qui perché S. Nicola protettore dei bambini, mi avrebbe aiutato. Sono certo delle parole della mia mamma e rimarrò qui fin quando lui non verrà da me”

Lo salutai e gli promisi che il giorno successivo sarei ritornata.

Ritornai sui mei passi e stavo lasciando il Selciato quando ormai le maglie della sera e del buio si facevano strada.

Miracolosamente proprio in quell’attimo, il cielo s’illuminò ed apparve una slitta trainata da renne volanti con alla guida un vecchio signore barbuto che quasi al volo riuscì a prendere Samuel e il suo cucciolo trascinandoli all’interno della slitta.

La gente presente era allibita e incuriosita da quel gesto così eclatante e lo acclamò per spiegare ai presenti il futuro di quel povero bambino.

Dopo un breve piroetta con la slitta, Babbo Natale si fermò nel mezzo della piazza, scese, si aggiustò i calzari, una lisciatina alla barba ed ai baffi e con voce possente disse:

“oh oh oh! conosco Samuel da tempo ed ho promesso a sua madre che me ne sarei occupato sia per la sua istruzione sia per la sua attività lavorativa. Samuel sarà il mio fidato aiutante, frequenterà la scuola e l’università e collaborerà con i miei aiutanti nel mio villaggio in Lapponia.”

Samuel seduto nella slitta con in braccio il suo cucciolo fece un grande sorriso non era ancora del tutto cosciente di ciò che gli stava capitando.

Santa Claus salì porse le redini a Samuel che felice per le decisioni di Babbo Natale, iniziò a sbracciarsi per salutare i presenti.

Santa Claus invitò le sue renne ad andare e il cielo s’aprì formando una scia luminosa, come se si fosse tracciata la via, la slitta vi scivolò sopra e sparirono nell’aere.

 

Il viaggio per quel ragazzo fu come percorrere un sogno e nonostante non si rendesse conto di quella magia o miracolo, ringraziò più volte Santa Claus e la sua adorata mamma che aveva interceduto a suo favore.

Dopo un lungo viaggio Santa Claus strinse le briglie e le renne iniziarono la discesa.

La casa originale di Babbo Natale si trova sulla misteriosa montagna di Korvatunturi (“La montagna ad orecchio”) nella Lapponia finlandese. Dato che il posto preciso è segreto e conosciuto solo da pochi, lui decise di aprire un ufficio a Rovaniemi, la capitale della Lapponia, nel 1985.

Il Villaggio di Babbo Natale si trova a Rovaniemi, in Finlandia, la città natale ufficiale di Babbo Natale.

Qui tutto parla di Lui e delle attività legate al Natale.

Durante la seconda guerra mondiale, Rovaniemi fu quasi completamente distrutta e la moglie di Roosevelt, presidente degli Stati Uniti, Eleanor, visitò Rovaniemi per assistere alla sua ricostruzione.

Questo villaggio è fornito di ogni cosa: Negozi, scuole, fabbriche, ristoranti, caffè…ed importantissimo l’ufficio postale gestito da Posti, il servizio postale finlandese; che viene sommerso dalle lettere dei bambini di tutto il mondo e gli elfi postali sono felici di servire i clienti durante tutto l’anno.

In questo villaggio grande importanza è sicuramente affidata agli Elfi, che gestiscono molte attività sempre con il sorriso e positività.

L’atterraggio della slitta fu dolce e l’accoglienza di Samuel da parte della cittadinanza e degli elfi fu davvero grandiosa.

Samuel fu acclamato e portato a visitare ogni anfratto e pertugio di questo villaggio e presto si integrò in questa comunità diventando l’aiutante più fidato di Babbo Natale.

 

 

 

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