IL SOGNO

 

Era una serata tempestosa e nella casa di MARTINO echeggiavano forti tuoni e dalle finestre paurosi lampi illuminavano la sua stanza.

Si era fatto tardi, e con quel fragore Martino non riusciva ad addormentarsi.

Per scacciare la paura si ricordò dell’insegnamento della mamma ed iniziò a contare le pecore nella speranza che il “SIGNOR SONNO” arrivasse e lo avvolgesse con il suo manto.

Mentre con un lungo sbadiglio, scandiva il numero 250 delle pecore in fila, ecco avvicinarsi il Signor sonno, che meravigliosamente con la sua polvere magica in un battibaleno, lo fa addormentare.

Chiusi finalmente i suoi occhioni neri, Martino dopo qualche istante inizia a sognare cieli e mondi fantastici.

Incredulo e un po’ titubante si trova a salire un’immensa scala a pioli che s’inerpica al di sopra delle nuvole.

La LUNA gli sottende le braccia e lo accoglie su di sé. Martino a cavalcioni di uno spicchio di luna, strabuzza gli occhi e s’accorge che lì in quel mondo fantastico galleggiano nell’aria isole con città stranissime.

L’intento del ragazzo è quello di visitarle e grazie ad un piccolo stratagemma, salta su una nuvola ed aggrappandosi ad un’altra che si muoveva velocemente per il gran vento raggiunge la prima isola.

Dopo l’approdo, si trovò in un grande giardino fiorito, dove una soave ragazza dai capelli biondi le indicò la strada per raggiungere la seconda Isola.

Margarita, così si chiamava questa giovane donna disse a Martino:

  • Non avere paura di me, io sono un angelo che ti accompagnerà a trovare una persona a te molto cara. Seguimi!!

Trascorso qualche istante Martino, vide davanti a sé un grande cancello che ad un preciso segnale della mano di Margarita, si aprì.

Martino, trepidante, chiese a Margarita:

  • Ora dove siamo? Chi devo incontrare?

Caro Martino, tu sei un bambino molto fortunato e io ti ho portato in un angolino del Paradiso dove le persone buone vengono trasportate dopo la loro morte per vivere nell’eternità. Ora abbi pazienza e attendi chi ha desiderato vederti.

Martino deciso ad ascoltare le parole dell’angelo si fermò vicino ad un lago.

Una figura slanciata seduta di spalle si girò e corse verso Martino.

Martino quando la vide scoppiò in un fragoroso singhiozzo e le lacrime scendevano copiose da quel visetto impaurito.

  • MAMMA, MAMMA gridò il ragazzo e lei prendendolo in braccio ed asciugandogli i lacrimoni gli diede un sonoro bacio con lo schiocco.

Mamma Daniela era morta pochi anni prima e Martino non si era ancora ripreso del tutto dopo la sua scomparsa, nonostante il padre cercasse in tutti i modi di mitigare quel grande dolore.

Martino disse Daniela, Ti ho voluto qui perché volevo farti vedere che qui sto bene e sono molto serena. Desidero ora che sai dove sono che tu viva la tua vita senza rimpianti e sapendo che io ti sono vicina nel tuo cuore.

Ora l’angelo ti farà ritornare a casa e tu racconta a tuo padre il sogno e la nostra chiacchierata. Questo servirà a dare anche a lui, fiducia nel futuro.

Dopo un ulteriore abbraccio l’angelo fornì Martino di due ali che lo riportarono all’istante nel suo letto.

La voce del Babbo lo destò dal sogno e si risvegliò.

Correndo a piedi scalzi si tuffò ad abbracciare il padre per raccontagli tutti i particolari di quel sogno che gli aveva infuso gioia e serenità.

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