IL RICORDO

 

Sola a piedi nudi, sporca e fradicia

all’angolo del vicolo tendi la mano.

Il tuo ricordo oggi m’affiora e ripenso

quando tremante con i capelli arruffati,

gli occhi lucidi su quel viso lercio, non riuscisti

a trattenere una lacrima che rigava il tuo viso

lasciando una riga linda.

Qualcuno ti ordinò di rimanere lì ad

elemosinare nonostante avessi pochi anni.

Affiora nella mia mente quel momento

in cui mi sono fermata perché l’azzurro

dei tuoi occhi imploravano aiuto.

Avrei voluto sapere chi eri e perché

t’avevano costretta lì ignorando la tua

fragilità di bimba, ma non parlavi la mia

lingua ed il mio aiuto si quantificò lasciandoti

solo del denaro.

Forse avresti preteso amore, calore e delle ali

per poter volare nell’aere come un gabbiano, libera da ogni

costrizione.

Oggi, sicuramente sei una donna e confido

che la vita, ti abbia offerto la possibilità

di forgiare le armi per difenderti

e per non farti sopraffare.

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