Fiabe-LA STORIA DI BUFFY

Nella campagna veneta in provincia di Venezia, c’era una grande fattoria dove regnava l’armonia tra diverse specie d’animali.

Tutti gli animali, contrariamente al solito, vivevano allo stato brado e nessuno era costretto in gabbie o recinti.

Il fattore che era anche il padrone della tenuta era un giovane che aveva compiuto gli studi in agraria s’era laureato ed aveva anche trascorso alcuni anni in America alla ricerca di nuovissime tecniche e macchinari per dirigere una fattoria all’avanguardia, che tenesse conto del benessere delle persone ma anche degli animali.

George, così si chiamava, il proprietario aveva acquistato un grande podere composto da innumerevoli campi e con la sua famiglia composta dai genitori, da due sorelle e due fratelli di qualche anno più giovani e la giovanissima e bellissima moglie Aurora.

I componenti, genitori e figli, avevano aderito a costituire un’azienda agricola all’avanguardia pronta a competere con aziende di oltreoceano, quindi nulla ad invidiare di qualche big farms come ranch o fazendas.

Gli animali, di tutti i tipi come: cavalli, pecore, capre, mucche, maiali, oche, galline, cani, gatti…..non avevano alcuna restrizione se non quella di rientrare nelle stalle per essere munti, tosati, lavati….

La libertà aveva accresciuto il legame tra uomo-animale contribuendo attraverso piccoli insegnamenti giornalieri ad una miglior vita per entrambe.

In quei giorni vi fu un avvenimento importante tre cagnette di diversa razza partorirono delle cucciolate e vi fu una grande festa per le neomamme che avevano messo al mondo  dei volpini, cani da caccia, due carlini.

La truppa di questi cucciolotti in poco tempo crebbe e tra di loro si instaurò una solida amicizia.

Capo di questa truppa era un volpino di nome Buffy.

Perennemente in movimento pronto sempre allo scherzo con i suoi amici aveva qualcosa di speciale che subito nessuno riuscì a definire.

Agata e Marcello, i gemellini di George, s’erano dedicati a far crescere e giocare con i nuovi cuccioli ed al contempo cercando di insegnarli alcune regole.

Nella fattoria vi era un piccolo aeroporto che serviva unicamente al decollo e atterraggio di piccoli aerei o elicotteri per la disinfestazione nei campi.

 

 

Buffy sin da piccolo era affascinato ed incuriosito da ciò che non conosceva e come “prezzemolino” (cioè quell’erbetta che in cucina si mette dappertutto) s’intrufolava ovunque per capire cosa aveva difronte.

Più passavano i giorni e più cresceva la smania ed il desiderio per Buffy di diventare un pilota.

Come poteva un cane riuscire a diventare pilota con tanto di patentino?

Buffy era tenace e quando si metteva in testa di fare qualcosa, sicuramente ci riusciva.

Una mattina di piena estate Buffy sicuro di riuscire a pilotare un aereo, chiese aiuto a Domitilla una vecchina che abitava vicino ad un boschetto di betulle e che tutti la conoscevano per i suoi indiscussi poteri magici.

Tutto trafelato giunse all’abitazione della vecchia e tirò la cordicella di una campana che iniziò a produrre un suono simile ad una dolce melodia.

Domitilla s’affacciò all’uscio e senza che Buffy proferisse alcun che, la vecchina lo fece entrare e le disse:

“Ciao Buffy so che cosa desideri, ma per prima cosa d’ora in poi….e schioccò le dita…e Buffy iniziò a parlare dapprima farfugliando parole incomprensibili, ma lentamente imparò il linguaggio umano”

Ora schiarendosi la voce facendo qualche piccolo colpo di tosse chiese:

“Grazie Domitilla ma io desidero tanto volare!”

La vecchina allora un po’ in spazientita disse:

“Tutto e subito vero!!Le cose ce le si deve guadagnare ci vuole pazienza.”

Domitilla si trasferì in un’altra stanza dove alambicchi, provette, barattoli con polveri magiche erano ben riposti in vari scaffali.

Salita su di una scala a pioli di legno si sporse in un ultimo scaffale dove vi era un barattolo con una polvere scintillante di colore fuxia.

Giunta a terra, pose quel barattolo sul tavolo e lo aprì.

Immediatamente si formò un vortice che si muoveva in tutta la stanza per poi infilarsi in un alambicco dal collo lungo.

Domitilla allora pronunciò:

“Ziribin Ziriban dei piloti diverranno!!” Aggiunse all’interno dell’alambicco una pozione gialla ed una verde e chiuse ermeticamente.”

Domitilla dopo aver agitato l’alambicco lo diede a Buffy dicendo:

“Ora tu tornerai a casa e dovrai dividere questo intruglio con i tuoi amici che a loro volta condivideranno la passione di pilotare assieme a te; ma attento tu e i tuoi amici dovrete anche aiutare George e la sua famiglia a svolgere il lavoro nei campi volando e cospargendo il fertilizzante o l’insetticida o qualunque altra cosa vi verrà richiesta. Se disubbidirai a tali disposizioni tutto andrà perso e sarete cacciati da quella fattoria.”

Buffy sommessamente ringraziò Domitilla e si congedò.

La strada del ritorno sembrò molto lunga anche perché Buffy aveva il terrore di rompere l’alambicco, ma piano piano giunse a casa.

Gli amici impazienti l’aspettavano e lui travolse gli amici raccontando come “un fiume in piena” tutto quello che gli era capitato e che tutti dovevano assumere la pozione preparata.

Si misero seduti in cerchio e si passarono l’alambicco sorseggiando la pozione.

Dopo qualche istante iniziarono a parlare all’unisono coprendo l’una con l’altra le varie frasi.

Buffy allora intervenne e disse:

“Piano uno alla volta, ma fu allora proprio in quell’istate che tutti si resero conto di aver assunto le nozioni per pilotare gli aerei.”

Buffy fece un piccolo giro di ricognizione per verificare severamente era un bravo pilota e accertatosene, insieme ai suoi amici si recò da George e gli raccontò tutto mettendosi a sua disposizione.

Si fece una grande festa e si invitarono anche i vicini e tutti acclamarono Buffy e la squadra di Piloti un po’ strampalati.

 

 

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