VIVA VIVA I NONNI

Alla periferia Vicentina, viveva una famiglia come ce ne sono tante che, era composta non solo da genitori e figli ma anche da due fantastici nonni.

La convivenza tra generazioni diverse era mantenuta dal rispetto degli uni con gli altri.

Nonostante convivessero caratteri diversi, le soluzioni ai problemi erano trovate non prevaricando sulle decisioni importanti, ma attraverso il dialogo e la mediazione sino a trovare punti d’accordo.

Non nascondo che di tanto in tanto qualche scintilla si accendesse, ma poi tutto tornava normale e l’armonia ritornava ad imperare in casa.

I genitori, LUCA e SOFIA avevano un laboratorio di scarpe e nonostante la mole di lavoro non fosse indifferente, sapevano ritagliarsi del tempo da dedicare ai due ragazzi.

Luca la sera, anche se stanco, giocava con Marco il maschietto, mentre Sofia si dedicava a Sara, la più grande facendosi confidenze e dando consigli.

Grazie alla collaborazione di nonna Elvira, cuoca impareggiabile e nonno Antonio, taxista per i ragazzi e bravissimo nell’aggiustare ogni qualsiasi cosa, l’andamento della casa era ottimale.

La domenica nonna Elvira preparava fantastici manicaretti ed erano momenti davvero di grande armonia e felicità per tutti.

La nonna poi, seduta sulla sua poltrona preferita raccontava a Sara filastrocche, fiabe, racconti regalandole di tanto in tanto qualche dolciume.

Nonno Antonio, dopo il pranzo sedeva in giardino con Marco per la loro partita a carte.

Entrambi i nonni si sa peccavano con qualche piccolo vizietto, ma come tutti i nonni sapevano infondere perle di saggezza dettate dall’esperienza.

Ecco così che vizi e virtù venivano bilanciati ed i nipotini ricambiavano dando ai nonni tante coccole.

Passarono gli anni, e Sara ormai al liceo, oltre allo studio si dedicava al volontariato.

I nonni Elvira ed Antonio aveva raggiunto una ragguardevole età ed ora era giunto il momento di dare quel sostegno che fino ad allora loro avevano dato alla famiglia.

 

Sara si fece portavoce delle nuove esigenze dei nonni e sentito il loro parere decise di riunire la famiglia per decidere il da farsi.

Dopo essersi informata su quale struttura più idonea, sia dal punto logistico (organizzazione, luogo.) che da quello medico, avrebbe accolto i nonni.

Dopo aver discusso, si decise per una struttura sulle colline vicentine di gran pregio con un parco immenso e molto equipaggiata per quanto riguardava l’assistenza ed i medici.

 

I nipoti sebbene fossero amareggiati per la scelta e di non poterli assistere personalmente, capivano che quella soluzione avrebbe aiutato i loro nonni ad avere quell’assistenza che meritavano.

Sara coinvolse il fratello ed amici a costituire un’associazione che si sarebbe occupata d’intrattenimento per le persone non più giovanissime.

Prima del trasferimento dei nonni nella nuova struttura, tutti i componenti dell’associazione si resero disponibili a conoscere tutti i componenti di quella comunità.

 

L’intento di Sara era quello di far divertire gli anziani ed al contempo di ravvicinare nonni e nipoti magari allontanati da diatribe senza fondamento.

Vennero così organizzati diversi eventi.

Furono indette, Feste, concerti, piccole rappresentazioni teatrali e grazie al supporto dei collaboratori della struttura durante l’estate vennero effettuate serate danzanti dove in certi casi alcuni nonni oltre che a conoscersi iniziarono a frequentarsi per esternare l’affetto reciproco.

Sara e Marco non fecero mai mancare l’affetto e l’amore ai propri nonni che tanto avevano dato nella loro vita, facendoli diventare un uomo ed una donna responsabili.

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